REGGIO EMILIA – Passata la festa e l’euforia per la straordinaria impresa dell’Italia che si porta a casa una coppa europea per niente scontata, ora resta il bilancio e non parliamo di quello calcistico. Quello delle città come Reggio che ha visto riversarsi nelle strade e nelle piazza migliaia di persone in barba alla minime precauzioni. Della mascherina che pure era obbligatoria perché in presenza di assembramenti, neppure l’ombra. Eppure richiami ufficiali, l’invito a rispettare le regole nelle giornate precedenti ne sono arrivati da più parti.
Presìdi fissi delle forse dell’ordine per i controlli in piazza Gioberti e in piazza Martiri del 7 luglio. Presenti agenti di polizia. carabinieri, finanza e polizia locale ma questo non è bastato. La voglia finalmente di divertirsi, la soddisfazione, qualche bevuta di troppo. Mettiamoci tutto e quelle che esce è che se la maggior parte dei tifosi, delle famiglie, dei ragazzi e delle ragazze e tanti bambini hanno fatto festa e si sono divertiti dopo mesi di chiusure e brutte notizie, altri hanno davvero esagerato e se la sono presi con tutto quello che hanno trovato. Le immagini talvolta riprese da cellulari e poi postate sui social come grandi imprese, lo raccontano: questo semaforo viene divelto e portato via come un trofeo. Qualcuno prende i carrelli della spesa di qualche supermercato e come un monopattino, corre veloce in strada col bandierone sventolante. Si sale in due, in tre.
Anche la segnaletica stradale non si salva e diversi cartelli vengono staccati e a loro volta portati via.
Un altro video diventato virale sui social mostra un bagno chimico preso e fatto scivolare in via Emilia da cinque ragazzi che probabilmente poi lo avranno abbandonato da qualche parte.
La polizia è intervenuta dopo la segnalazione che in piazza del Tricolore e in Viale Montegrappa qualcuno sparava dal finestrino di una macchina. Gli agenti hanno fermato un 26enne incensurato trovato con una pistola a salve replica perfetta di una Beretta 92 che gli è stata sequestrata. Il giovane è stato denunciato per porto abusivo di arma da fuoco e procurato allarme. Sono stati anche danneggiati i contenitori per la raccolta dei rifiuti e sono stati accesi fuochi d’artificio.
Ora si farà il bilancio dei danni che riguardano beni della comunità, di tutti. Fortunatamente la festa non ha registrato feriti ma come abbiamo raccontato, diversi eccessi. Le prossime ore ci diranno se anche il Covid c’ha messo lo zampino.
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Questo servizio merita una postilla. Forse qualche telespettatore potrebbe chiedersi perché abbiamo deciso di rendere non riconoscibili i volti dei protagonisti di queste imprese. Lo abbiamo fatto perché alcuni potrebbero essere minorenni e i giornalisti sono tenuti a garantire l’anonimato del minore coinvolto in fatti di cronaca. In più, in una stessa foto potrebbero trovarsi una di fianco all’altra persone che hanno diversi gradi di responsabilità. Detto questo, pensiamo che gli atti di vandalismo contro beni pubblici e privati siano ingiustificabili. Coloro che ne sono stati autori e che si dovessero riconoscere nelle fotografie che abbiamo mandato in onda, sono sempre in tempo per chiedere scusa e magari per tentare di rimediare. Il modo si trova.
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