REGGIO EMILIA – Esplosiva, incontenibile, delirante. Dopo la parata decisiva di Donnarumma la gioia più grande ha riempito le strade di Reggio, rimaste silenziose e buie per tanti mesi. Ci riabbracceremo, ci dicevano 16 mesi fa, lo abbiamo fatto per la nazionale di calcio che ha battuto l’Inghilterra ed è diventata campione d’Europa. Il Tricolore sventolato dai balconi è tornato ad essere il simbolo della festa, quella che ha intasato la circonvallazione con i caroselli delle auto… e che ha radunato davanti al grattacielo, sotto i fumogeni e i fuochi d’artificio, gli adolescenti in gruppo, i papà con i bambini, persone di ogni età.
Nelle due ore precedenti ci sono state l’attesa e la sofferenza, per il gol subìto dopo due minuti. La felicità dopo il pareggio firmato da Bonucci. Poi i rigori, come sempre ansia e preghiere. Quindici anni dopo la finale del mondiale a Berlino, i reggiani si sono riversati ancora nelle piazze e nelle strade e hanno festeggiato fino a notte fonda.
Inevitabile chiedersi se sia stato rischioso, impossibile non essere preoccupati per gli effetti che potranno esserci sulla diffusione della nuova arrivata: la variante Delta del Covid. Ma di una notte così, speciale e normale allo stesso tempo, ne avevamo un po’ voglia tutti.
Guarda anche
Italia campione d’Europa: notte di festa e caroselli anche a Reggio. FOTO & VIDEO
Reggio Emilia calcio interviste festa Italia Inghilterra caroselli europei










