REGGIO EMILIA – Licenziamento per giusta causa: lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione di Iren nei confronti dell’AD Paolo Emilio Signorini, già sospeso da oltre un mese e mezzo. Lo ha annunciato la compagnia energetica con un comunicato specificando che il provvedimento deriva dal fatto che la detenzione cui é sottoposto il manager causa ‘un’impossibilità, ormai irreversibile e non più soltanto temporanea, di esercizio delle sue funzioni’. Un siluramento – specifica Iren – che non prevede l’erogazione di alcuna somma di denaro nei confronti del dirigente.
Paolo Emilio Signorini, nominato AD di Iren nel giugno 2023, è in carcere con l’accusa di corruzione dal 7 maggio scorso, nell’inchiesta che ha sconvolto la Regione Liguria e portato agli arresti domiciliari il presidente Giovanni Toti, oltre all’imprenditore Aldo Spinelli. I reati contestati a Signorini riguardano il suo precedente incarico, quello di presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale. Si profila tuttavia una battaglia legale dato che é molto probabile che il 61enne si opponga al licenziamento.
E’ intanto in programma giovedì l’assemblea degli azionisti chiamata a cooptare nel CdA Paola Girdinio come espressione dell’azionista Comune di Genova, al posto dello stesso Signorini. La Girdinio non avrà deleghe operative, dal momento che i poteri di Signorini sono stati redistribuiti tra il presidente Dal Fabbro e il vicepresidente Moris Ferretti.
Nel frattempo Iren ha presentato il suo nuovo piano industriale per il periodo 2024-2030: anni in cui la società investirà complessivamente oltre 8 miliardi di euro. Previste nello stesso periodo 2.400 assunzioni nei territori in cui la società opera.
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