REGGIO EMILIA – I viaggi di Emilio Paolo Signorini pagati dall’imprenditore Aldo Spinelli sono proseguiti anche dopo che il manager ha lasciato la presidenza del Porto di Genova per diventare amministratore delegato di Iren. L’intreccio anzi è durato fino a pochissimi giorni prima dell’arresto, scattato martedì 7 maggio con l’accusa di corruzione. Nell’ordinanza di custodia cautelare, la Gip Paola Faggioni scrive che Signorini è stato a Saint Vincent, in Val d’Aosta, tra il 19 e il 21 aprile, e all’hotel de Paris di Montecarlo da venerdì 26 a domenica 28 aprile, sempre a spese del re dei terminal portuali Aldo Spinelli. Così risulta da un’annotazione della Guardia di Finanza datata 30 aprile, sette giorni prima dell’arresto.
Dunque, secondo la Procura di Genova, Signorini continuava a fare soggiorni di lusso pagati da Spinelli anche quando era alla guida di Iren ormai da 7-8 mesi. Una circostanza, scrive il Gip, “che porta a ritenere che Signorini continui ad intrattenere rapporti come ‘extraneus’ con soggetti appartenenti all’Autorità di Sistema Portuale in modo da favorire il gruppo dell’imprenditore” Spinelli.
Iren, da parte sua, ha deciso di sospendere in via cautelativa tutti i contratti riconducibili a Signorini, a partire dalla consulenza affidata all’imprenditore Mauro Vianello. Una consulenza con cui, secondo il Tribunale di Genova, Signorini avrebbe ricompensato Vianello per aver sostenuto le spese del banchetto nuziale della figlia. La sorte dell’ormai ex amministratore delegato ai vertici dell’azienda è segnata. Revocate le deleghe, sospeso dalle funzioni, dal compenso e dallo stipendio, Signorini potrebbe dimettersi per affrontare la sua vicenda giudiziaria. Se non lo facesse, l’assemblea dei soci del 27 giugno non confermerà la sua cooptazione in consiglio di amministrazione, determinandone la decadenza.
Intanto sulla scelta di Signorini come capoazienda di Iren, nell’agosto dell’anno scorso, c’è una sorta di mea culpa del sindaco di Genova Marco Bucci, che al Corriere della Sera ha detto di sentirsi tradito. “Io – ha spiegato Bucci al Corriere – sono quello che ci ha messo la faccia con i miei colleghi di Reggio e di Torino per la nomina di Signorini al vertice di Iren. Se sono veri certi suoi comportamenti, questo è un grave tradimento della mia fiducia”.
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