REGGIO EMILIA – La stagione di Massimiliano Bianco al vertice di Iren volge al termine. Il mandato dell’amministratore delegato scadrà tra un anno, ma i soci forti dell’azienda sembrano ormai orientati ad una scelta di discontinuità.
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Non c’è un giudizio negativo sul lavoro di Massimiliano Bianco, ma una valutazione di natura diversa. Nominato nel dicembre 2014, Bianco è già stato rinnovato due volte. Se fosse confermato di nuovo nella primavera del 2022, arriverebbe a 11 anni di mandato: troppi, secondo il giudizio degli azionisti, che si stanno muovendo in sintonia per preparare la svolta. Due i nomi più accreditati per la successione: Luigi Ferraris, ex amministratore delegato di Terna, e Vittorio Armani, attuale direttore strategia e sviluppo di A2A, ex amministratore delegato di Anas.
Sullo sfondo ci sono i vistosi movimenti sul capitale dei principali azionisti. Da due anni il primo socio è il Comune di Genova, che nel dicembre 2018 mise sul piatto 70,4 milioni di euro per acquistare altri 32,7 milioni di azioni e salire al 18,8%. Più tortuoso il percorso di Torino. Sempre alla fine del 2018 il Comune, a caccia di liquidità, vendette 32,5 milioni di azioni Iren, incassò 60 milioni e scese al 13,8%. Il 13 aprile scorso, invece, la Città Metropolitana di Torino ha comprato un pacchetto identico, pari al 2,5% del capitale. Nel frattempo, però, il prezzo delle azioni Iren è cresciuto da 1,8 a 2,5 euro. Con il risultato che le azioni vendute per 60 milioni dal Comune di Torino sono state ricomprate dalla Città Metropolitana di Torino per 82 milioni.
In queste mosse e contromosse, il peso degli azionisti emiliani è rimasto stabile: i Comuni della nostra provincia detengono l’11,7% delle azioni, Parma il 3,1 e Piacenza l’1,4. L’ingresso della Città Metropolitana di Torino ha avuto disco verde dagli altri soci pubblici. Resta da vedere se verrà formato un subpatto piemontese insieme al Comune di Torino. Esito non scontato, perché in questo caso il capoluogo dovrebbe lasciare un posto in consiglio di amministrazione a un rappresentante della Città Metropolitana.
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