REGGIO EMILIA – Sospensione ribadita, ma per il momento la strada del licenziamento non viene percorsa. E’ quanto é emerso dal Consiglio di amministrazione di Iren in merito alla posizione dell’amministratore delegato Paolo Emilio Signorini, arrestato martedì della scorsa settimana e ora detenuto nel carcere genovese di Marassi con l’accusa di corruzione per fatti risalenti a quando era presidente dell’Autorità Portuale del Mar Ligure Occidentale.
Se il manager non si dimetterà, si attenderà dunque la data del 27 giugno quando è in programma l’assemblea degli azionisti della compagnia energetica: in quella occasione l’assemblea avrebbe dovuto confermare Signorini nel suo ruolo, non facendolo il dirigente andrà a decadere automaticamente.
Il Cda, composto da 13 figure, ha anche stabilito di affidare a una società esterna un audit per verificare la correttezza delle azioni di Signorini dal suo ingresso in Iren, nell’agosto 2023, a oggi. In un primo momento era stata ventilata per questo tipo di procedura, una soluzione interna.
Intanto, nelle ultime ore ha parlato il legale di Signorini, l’avvocato Enrico Scopesi, che ha annunciato una probabile richiesta di scarcerazione da depositare entro il fine settimana.
Il Cda di Iren ha, infine, approvato i risultati finanziari al 31 marzo 2024: il gruppo ha chiuso il primo trimestre dell’anno con una crescita del 4% del margine operativo lordo, -10% per l’utile netto.
La conferma di Del Fabbro (Iren): “A giugno i soci potrebbero cooptare un nuovo amministratore”
Le deleghe dell’amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, “sono state distribuite due ore dopo la notizia” del suo arresto da parte della Procura di Genova “e l’azienda è presidiata come era presidiata prima” mentre l’assemblea dei soci di giugno potrebbe prevedere “ipoteticamente la cooptazione di un’altra persona se la situazione rimarrà la stessa” come pure “ridefinire l’assegnazione delle deleghe, posto che presidente e vice presidente resteranno fino all’approvazione del bilancio 2025”. Lo ha detto il presidente di Iren, Luca Del Fabbro, in conference call con gli analisti.
“Questa situazione non è nuova, abbiamo già trovato per due mesi questa fase interinale nell’estate del 2023”, quando l’allora amministratore delegato di Iren si dimise per assumere un diverso incarico “e le cose sono andate abbastanza bene. Incrociando le dita lo andranno anche questa volta”, ha detto Del Fabbro.
“Oggi esiste una leadership operativa nelle mani del presidente come è successo nell’estate del 2023, ricordo che il presidente – ha detto Del Fabbro parlando di sé in terza persona – ha esperienza operativa pregressa e non è nuovo in questo mestiere”. Dopo la sospensione di Signorini, il cda ha assegnato “le deleghe per tutta la parte operation e legale a me e per la parte acquisti e sistemi operativi al vicepresidente”.
Il principali indicatori del primo trimestre
- Margine Operativo Lordo (EBITDA) pari a 383 milioni di euro (+4% rispetto a 368 milioni di euro al 31/03/2023). L’incremento dell’EBITDA è principalmente determinato dalla crescita organica, dagli adeguamenti tariffari nelle attività di distribuzione e dal pieno recupero della marginalità della BU Mercato, nonostante la rilevante contrazione dei prezzi delle commodities energetiche che hanno penalizzato la marginalità delle attività di generazione di energia elettrica e calore.
- Utile Netto di Gruppo attribuibile agli azionisti pari a 122 milioni di euro (-10% rispetto a 135 milioni di euro al 31/03/2023). La decrescita temporanea, in quanto è prevista già nei prossimi trimestri un’inversione del trend, è interamente imputabile all’incremento del tax rate. Lo scorso anno il tax rate del Gruppo era significativamente inferiore, per effetto della non imponibilità dei crediti di imposta riconosciuti a contrasto dei costi dell’energia delle imprese. Il risultato ante imposte (EBT) è infatti in linea con quello dello scorso anno.
- Indebitamento finanziario netto in miglioramento pari a 3.912 milioni di euro (-1% rispetto a 3.932 milioni di euro al 31/12/2023). Il miglioramento rispetto a fine 2023, nonostante gli importanti investimenti, è stato possibile grazie al positivo flusso operativo di cassa, che ha anche beneficiato della cessione dei crediti fiscali da Superbonus.
- Investimenti pari a 184 milioni di euro in calo del 7% rispetto al primo trimestre 2023, destinati principalmente alla realizzazione delle infrastrutture previste dai Piani d’ambito del ciclo idrico integrato, all’ammodernamento delle reti gas ed elettriche, all’acquisto di mezzi ed attrezzature della raccolta e alla realizzazione di impianti di trattamento rifiuti e di generazione rinnovabile.
- Continua la crescita sostenibile di Iren, con la maggioranza degli indicatori di performance in linea rispetto alle previsioni di Piano e in miglioramento rispetto al primo trimestre 2023: 72% di raccolta differenziata, +14% di materia recuperata negli impianti del Gruppo, 71% di reti idriche distrettualizzate e +12% di energia rinnovabile venduta ai clienti finali.
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