REGGIO EMILIA – “Chi rappresenta le istituzioni, specialmente in un momento di pandemia globale ed emergenza sanitaria conclamata, è tenuto per primo a dare l’esempio, a rispettare le leggi vigenti”.
Non è piaciuta l’iniziativa di appoggio alla protesta #Ioapro – indetta a carattere nazionale dai ristoratori – del deputato leghista Gianluca Vinci ai colleghi parlamentari reggiani del Movimento 5 Stelle. “Constatiamo che a Vinci, al pari della fidanzata, – le parole di Maria Edera Spadoni e Davide Zanichelli – mancano le basi del vivere civile e del rispetto delle leggi. I suoi selfie dove ostenta ben tre cene nei pochissimi ristoranti che hanno violato la legge lo stanno a dimostrare”.
Spadoni e Zanichelli hanno poi aggiunto: “Sarebbe più utile che Vinci, invece di inviare i cittadini a violare le leggi e non pagare le multe per non aver rispettato la legge vigente (sic!), versasse come i fanno i parlamentari e consiglieri regionali del M5S da 11 anni, una parte del proprio stipendio al fondo per il microcredito per le piccole imprese e invitasse ad aiutare i ristoratori attraverso il sostegno alle forme d’asporto che sono sempre consentite. Gli ricordiamo ci sono ristoratori che hanno chiuso anche prima delle norme stesse, per dare l’esempio di buon vivere civile. Citiamo tra tutti il MangiaMore di piazza Fontanesi a Reggio Emilia, nato proprio con questo microcredito. Agli esempi negativi del deputato leghista contrapponiamo quelli virtuosi della maggioranza dei ristoratori”.
Leggi e guarda anche
Anche il parlamentare della Lega Vinci alle cene “proibite”. VIDEO