CAMPEGINE (Reggio Emilia) – Continuano le ricerche della persona alla guida del mezzo che avrebbe travolto Abas Uddin, 45enne trovato senza vita venerdì sera a Campegine. Quella del mezzo pirata rimane infatti l’ipotesi principale per gli inquirenti, anche se la causa del decesso è ancora da determinare.
Intanto sta per iniziare una raccolta fondi per la famiglia del 45enne.
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“Carissimo, o carissima: per favore fatti avanti, ci sono tre ragazzi giovani rimasti senza padre“. A parlare così è Valerio Maramotti, presidente della cooperativa sociale L’Ovile. Conosceva Abas Uddin, trovato senza vita venerdì sera in via Marconi a Caprara di Campegine, si pensa dopo essere stato travolto da un mezzo pirata a pochi metri da dove abitava: da due anni, da quando era giunto in Italia dal Bangladesh dopo aver attraversato la Grecia e l’Adriatico, era tra i richiedenti asilo ospitati in uno degli alloggi della cooperativa. Era arrivato il sì, la sua istanza era stata accolta, tra poche settimane Abas avrebbe ritirato il permesso di soggiorno.
In questi due anni il 45enne aveva frequentato la scuola di italiano e fatto dei tirocini; era operaio, ma in questo momento era in cassaintegrazione Covid. I soldi li mandava alla moglie e ai figli di 12, 15 e 20 anni lasciati in Bangladesh. La famiglia ha saputo solo domenica pomeriggio della sua morte. La moglie non lo trovava al telefono, poi ha risposto il connazionale che abitava con lui e con altre cinque persone. Tutti più giovani del 45enne, che era un po’ il punto di riferimento dell’abitazione. L’Ovile ha deciso di promuovere una raccolta fondi proprio per loro, la moglie e i figli. Non tanto e non solo per trasportare la salma di Abas in patria, ma soprattutto per garantire che i ragazzi possano studiare.
Ad ora non ci sono novità importanti nelle indagini; le prime risposte ufficiali arriveranno dall’autopsia, che dirà se Abas è morto proprio per l’urto subìto, oppure per assideramento o per annegamento. E’ stato trovato riverso nell’acqua del canale che costeggia la strada, poco distante c’era la sua bicicletta con segni di ammaccatura. I carabinieri di Castelnovo Sotto stanno visionando le immagini delle telecamere pubbliche e private della zona.
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