CASALGRANDE (Reggio Emilia) – La scarsa visibilità, il buio, la pioggia fitta. Oppure una distrazione fatale, magari dovuta all’utilizzo del telefono cellulare? Cosa ha provocato l’investimento mortale da parte di una 43enne automobilista nei confronti del 76enne Nicola Ambrisi, deceduto dopo essere stato travolto dalla vettura nella tarda serata di martedì 23 dicembre in via Volta a Villalunga di Casalgrande? I carabinieri sono al lavoro per ricostruire nei dettagli il tutto.
I militari hanno ascoltato a lungo la donna che era al volante e che dopo l’impatto era fuggita: poche ore dopo l’accaduto si era presentata accompagnata dal suo legale alla caserma dei di Casalgrande rivelando di non essersi fermata a prestare soccorso perché assalita dal panico. Gli investigatori dell’Arma che avevano acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona e raccolto frammenti della carrozzeria del veicolo erano già sulle tracce della 43enne, nata a Palermo ma residente nel comprensorio ceramico. L’accusa nei suoi confronti é di omicidio stradale. E’ stata sottoposta a controlli tossicologici rispetto ai quali si attendono gli esiti degli esami.
La vittima, morta sul colpo, é un nome noto alle cronache: Nicola Ambrisi, originario della provincia di Matera, ha infatti alle spalle svariate vicissitudini con la giustizia per vicende legate alla criminalità organizzata. Abitava a due passi dal luogo dell’incidente ed era uscito di casa per gettare la spazzatura.
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