REGGIO EMILIA – “Il Consorzio ha un ruolo importante. Sarà l’ente attuatore. La responsabilità del procedimento sarà in capo al Consorzio”. Lorenzo Catellani è il portavoce della lista che ha stravinto le elezioni per il rinnovo del consiglio di amministrazione della Bonifica dell’Emilia Centrale. Nelle prossime settimane, Catellani dovrebbe essere eletto presidente del Consorzio. Sulla diga di Vetto, che lui chiama più genericamente l’invaso in Val d’Enza, ha una posizione pragmatica. Le dimensioni dell’invaso avranno un’influenza diretta sui costi dell’opera. Approssimativamente, possiamo parlare di 100 milioni di costi ogni 10 milioni di metri cubi di capacità. In altre parole, un invaso da 27 milioni di metri cubi, come quello a cui pensa la Regione, costerebbe circa 270 milioni di euro. Un invaso da 100 milioni di metri cubi, analogo a quello progettato e poi abbandonati negli anni Ottanta, costerebbe invece 1 miliardo di euro.
“Noi diciamo che l’opera va fatta, ma saranno i tecnici a dire dove andrà fatta e con quali dimensioni“.
Il percorso, in ogni caso, è lungo: bisognerà studiare il fabbisogno idrico, mettere a confronto le diverse alternative, individuare la localizzazione e definire il piano economico. Poi bisognerà redigere lo studio di fattibilità e il progetto esecutivo. Quindi il via ai lavori. Il direttore della Bonifica dell’Emilia Centrale, Domenico Turazza, ha detto a TG Reggio che serviranno almeno 15 anni. “C’è la consapevolezza che stiamo parlando di una grande opera. Speriamo che si faccia prima”.
Invaso in Val d’Enza, Catellani (Bonifica): “Va fatto, i tecnici ci diranno come”. VIDEO
1 novembre 2023E’ la posizione del portavoce della lista “La bonifica del fare”, nonché futuro presidente del Consorzio. Decisivo sarà il tema dei costi dell’opera













