REGGIO EMILIA – All’inizio del 2013 la velina dei servizi di sicurezza contenente accuse false contro Maria Sergio, moglie di Luca Vecchi e all’epoca dirigente del Comune, finisce dunque a questura e reparto operativo dei carabinieri e da lì alla Dda di Bologna e alla procura reggiana. La prima non vi trova punti di contatto con la criminalità organizzata e con l’indagine Aemilia; la seconda indaga, ma non trova riscontri. Sebbene per la Dda quelle congetture sulla dirigente comunale fossero prive di interesse, perché in ogni caso non connesse a reati di tipo mafioso, la nota dell’Agenzia informazioni e sicurezza interna finisce comunque nel 2016 nei faldoni del processo Aemilia.
Che uso era possibile farne? Nessuno. Da un punto di vista processuale, la velina dei servizi era inutilizzabile. Era inutilizzabile perché l’informativa è anonima e, anche se non lo fosse, è stata redatta da personale che non ha la qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria. Naturalmente, il fatto che quelle pagine non siano utilizzabili a processo non significa di per sé che non possano fornire, in astratto, spunti investigativi o indicare piste da seguire.
A questo proposito si deve constatare che nessuno dei collegi giudicanti dei vari processi scaturiti dall’indagine Aemilia, in nessun grado di giudizio, ha preso spunto dall’informativa dei servizi su Maria Sergio per evidenziare condotte di valenza penale da approfondire. Al termine del processo celebrato a Reggio Emilia con rito ordinario, ad esempio, la corte ha indicato più di 100 tra persone ed episodi da approfondire con nuove indagini. Nessuna di queste persone e nessuno di questi fatti è collegato all’informativa dei servizi segreti su Maria Sergio. (4/continua)
Leggi e guarda anche
La velina dei servizi segreti: chi era il “delatore” di Maria Sergio. VIDEO
La velina dei servizi segreti: false le accuse contro Maria Sergio. VIDEO
Reggio Emilia comune reggio emilia Maria Sergio Servizi segreti indagine maria sergioStoria di una velina: la genesi del documento contro Maria Sergio. VIDEO