MODENA – E’ nato quattro mesi fa al Santa Maria Nuova di Reggio con solo parte dell’esofago: due tratti distanti ben 12 centimetri l’uno dall’altro. Ma grazie alla chirurgia robotica, e ad un lavoro di Equipe che ha coinvolto anche l’Ospedale San Bortolo di Vicenza, il piccolo oggi è guarito. “Atresia dell’esofago” è il nome della malformazione, riparata in toracoscopia ossia con tecniche poco invasive, che hanno consentito una cicatrizzazione molto rapida e il ritorno a casa proprio prima di Natale. Si tratta di uno dei primi interventi di questo genere a livello internazionale, per di più su un caso particolarmente grave. L’intervento è stato eseguito in due parti e ha reso necessaria la dislocazione – ossia lo spostamento – dell’aorta nel corpicino del neonato. Che è poi stato curato senza sosta dal personale infermieristico, intubato in terapia intensiva e nutrito tramite sondino, per la necessità che non si muovesse in alcun modo mentre la ferita si cicatrizzava. Una vicenda che le infermiere del Policlinico ricordano con sincera emozione.
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22 dicembre 2022Operazione d’avanguardia al Policlinico dove la chirurgia pediatrica è intervenuta con tecniche micro-invasive su un piccolo al cui esofago, per via di una malformazione, mancava un tratto di ben dodici centimetri













