REGGIO EMILIA – Il progetto per la realizzazione a Reggio di auto elettriche di lusso con capitali cinesi e statunitensi è in fase di stallo o addirittura tramontato? Alcuni articoli pubblicati nei giorni scorsi dal Carlino Reggio e da ultimo dal Corriere della Sera hanno sollevato dubbi sull’investimento Silk Faw. Il fatto che la società non abbia ancora perfezionato l’acquisto del terreno a fianco dell’autostrada sui cui dovrebbe sorgere lo stabilimento è stato letto come il segnale che agli annunci non sono seguiti i fatti. Una dichiarazione del presidente Bonaccini ha suscitato l’impressione che in Regione si cominci a nutrire qualche dubbio.
L’opposizione in Sala del Tricolore chiede conto della situazione. Il capogruppo della Lega Matteo Melato sospetta che “qualcuno stia prendendo in giro la città”. Cinzia Rubertelli, di Alleanza Civica, accusa gli amministratori locali di aver 2preso sul serio un progetto industriale che esiste solo sui giornali”. Il coordinatore di Forza Italia Gianluca Nicolini, dice che il progetto di Silk Faw non è credibile e, se lo fosse, sarebbe incompatibile “con gli interessi e la sicurezza nazionali ed europei”.
Fonti qualificate dell’amministrazione comunale replicano che l’operazione procede, anche se ha accumulato alcuni mesi di ritardo rispetto alla tabella di marcia prevista. Le difficoltà si sono manifestate tra dicembre 2021 e gennaio 2022, sotto forma di ritardi nei pagamenti di alcuni fornitori, ma sarebbero in fase di superamento grazie alle recenti iniezioni di liquidità. Silk Faw Automotive Group Italy, che ha sede al Tecnopolo di Reggio, ha assunto ormai quasi 100 dipendenti. Il lavoro di progettazione dei modelli è in fase avanzata. Il 15 marzo a Milano il sindaco Vecchi ha incontrato il console generale cinese Kan Liu, che gli ha confermato l’impegno finanziario e operativo del gruppo automobilistico Faw. Esponenti dell’amministrazione locale partecipano con assiduità a conference call sul progetto con i dirigenti di Faw. A questi incontri online è spesso presente anche Li Chongtian, nominato nel consiglio di amministrazione della società in rappresentanza di Faw con la benedizione del Governo cinese.
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