SANT’ILARIO (Reggio Emilia) – Questa mattina, negli stabilimenti della Interpump, si è svolto uno sciopero con tanto di manifestazione dei lavoratori riuniti davanti ai cancelli. Il motivo? Una sanzione comminata dalla proprietà al delegato sindacale.
Tre giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione. Una sanzione motivata dal comportamento del lavoratore che avrebbe, secondo l’azienda, alzato i toni durante una discussione con un dirigente su tematiche di tipo sindacale. In segno di solidarietà, gli operai hanno incrociato le braccia dando vita a un presidio davanti ai cancelli dello stabilimento.
“L’azienda lo ha accusato di insubordinazione – ha spiegato Simone Vecchi, segretario provinciale della Fiom – Si tratta di un gesto di inutile arroganza”. “Un provvedimento disciplinare così pesante ha uno scopo chiaro: intimidire tutta la Rsu e con essa i lavoratori che si organizzano nel sindacato, limitare la libertà di espressione e quindi la libertà sindacale”, ha aggiunto Giovanni Prisco, della Fiom di Reggio, che insieme alle Rsu segue le vicende sindacali dell’Interpump – Avevamo avvisato l’azienda che in caso di pesanti provvedimenti disciplinari ci sarebbe stata una reazione, ma purtroppo non siamo stati ascoltati”.
Nella sede di Calerno precedenti proteste risalgono a un anno e mezzo fa in occasione della trattativa per il rinnovo del contratto integrativo. La Fiom ha annunciato che farà ricorso contro la sanzione. Al contempo auspica che l’azienda torni a dare ascolto alle richieste del sindacato.
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