REGGIO EMILIA – L’attività antimafia non conosce soste: quest’anno sono state 61 le interdittive emesse dalla prefettura locale. Ma chi sono i soggetti colpiti da interdittiva?
“Da un punto di vista amministrativo, si presentano come un grande clan, un gruppo di famiglie, insediate in buona parte della provincia, con una serie di parentele impressionanti. Sono tutti imparentati tra loro”. Con queste parole, il 23 novembre scorso in Camera del lavoro, nel corso di un dialogo con il giudice Francesco Maria Caruso, il prefetto Maria Rita Cocciufa inquadrava le imprese e gli imprenditori finiti nel mirino della Prefettura nell’ambito dell’attività preventiva antimafia. Da maggio a oggi il nuovo prefetto ha firmato 36 interdittive, che sommate alle 25 di Iolanda Rolli portano il totale per il 2023 a quota 61.
Le indagini del gruppo interforze non si fermano però alle parentele e alle frequentazioni. “C’è poi l’aspetto determinante, quello dei rapporti commerciali. E in questo c’è un grandissimo lavoro svolto dalle forze dell’ordine, soprattutto dalla guardia di finanza”. Dopo le 106 interdittive firmate dalla Rolli nel 2022, Reggio Emilia si conferma ai vertici nazionali nell’attività di contrasto alle infiltrazioni criminali nell’economia. Ma serve qualcosa di più, sottolineava il prefetto Cocciufa il 23 novembre, invocando un ruolo attivo da parte delle associazioni economiche e del mondo delle imprese. “Questo è un grandissimo lavoro di presa di coscienza collettiva, che però non può limitarsi alla presa di coscienza. Poi ci vogliono gli atti concreti. Le imprese interdette fuori: questo è il minimo”.
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