REGGIO EMILIA – “Dovete essere orgogliosi di quello che siete, che avete e che avete conquistato nel tempo. Qui si riesce a guardare oltre”.
L’iniezione di fiducia e autostima non arriva da una persona qualsiasi, ma dal nuovo prefetto di Reggio, la più alta carica dello Stato sul territorio. Maria Rita Cocciufa ha raccontato al Graffio il suo primo mese in città. Trenta giorni nei quali per ben sei volte ha riunito il comitato ordine e sicurezza pubbica: i due concerti di Zucchero, lo spareggio per la serie A che ‘ci dava qualche preoccupazione’, ha detto. Adesso il concertone Italia Loves Romagna. “Vorrei che fosse evidenziato il ritorno economico di tutti questi eventi”.
Il solco dell’attività del prefetto Cocciufa, siciliana arrivata da Agrigento, è quello tracciato dai predecessori, ma c’è la dichiarata volontà di fare un passo ulteriore. Nella lotta alla criminalità organizzata, ad esempio, tramite lo strumento delle interdittive antimafia applicato non solo alle “famiglie” note, ha detto, citando l’ultimo filone dell’inchiesta Perseverance. “Queste attività lavorano qui. Bisognerà allungare lo sguardo. Questo territorio è il motore del Paese. Ecco perché abbiamo il dovere di stare molto attenti”.
E poi su Casina, dove i lavori della commissione di accesso iniziata il 31 marzo per valutare eventuali condizionamenti in Comune hanno subito rallentamenti per l’avvicendamento in prefettura. “Andremo ad una proroga, inevitabilmente”.
Un messaggio, infine, ai cittadini, in particolare ai residenti della zona stazione molto preoccupati dalla situazione anche dopo l’omicidio del 18enne Mohamed Alì Thabet. “Credo che sarebbe potuto succedere in qualunque altro posto. Parliamo di persone fortemente disagiate. La cosa importante è rendere la zona il più possibile sicura e rasserenare chi ci vive. Questa è una città sicura, dove il valore della sicurezza viene coltivato con un lavoro sistematico e intenso. Poi qualcosa può succedere”.
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