REGGIO EMILIA – Elia Minari, fondatore dell’associazione Cortocicuito, nota per le inchieste contro la mafia, è stato messo sotto protezione. Lo ha deciso il prefetto di Reggio Emilia Jolanda Rolli alla luce di alcune dichiarazioni pronunciate in carcere da un detenuto. Parole dalle quale è emerso il rischio per l’incolumità fisica di Minari, giurista trentenne reggiano da oltre dieci anni impegnato in attività di sensibilizzazione.
La protezione, gestita dal personale della polizia di Stato, in coordinamento con le altre forze dell’ordine, è stata decisa come dicevamo dal prefetto, d’intesa con il comandante provinciale dei carabinieri, il comandante provinciale della Guardia di Finanza e il questore. Quest’ultimo aveva già prontamente e tempestivamente emesso un provvedimento di tutela a favore di Elia Minari, in quanto persona già ritenuta esposta.
A diffondere la notizia del potenziamento delle attività di protezione è l’associazione Cortocircuito, attraverso una nota a firma del presidente Alessando Acquotti. “Le circostanze esatte delle dichiarazioni del detenuto – si legge – al momento non si conoscono”.













