REGGIO EMILIA – L’ondata influenzale è arrivata in anticipo quest’anno rispetto agli anni tradizionali. Nei giorni scorsi abbiamo parlato di come siano sotto pressione i pronto soccorso. Non va sicuramente meglio per l’ambito pediatrico. Anche gli ambulatori dei pediatri di libera scelta sono in questi giorni presi d’assalto. E a circolare non è solo il virus dell’influenza.
Spiega il dottor Alessandro Volta, direttore del programma Materno infantile di Ausl: “Potremmo anche dire che questi bambini si fanno l’immunità naturale. E’ una tappa di maturazione e di sviluppo del sistema immunitario. Quest’anno abbiamo tante infezioni, perché questi bambini non hanno avuto l’opportunità di immunizzarsi e di farsi gli anticorpi negli anni passati”.
Il pediatra cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno, anche se la situazione per le famiglie, nelle scuole e negli ambulatori medici è sicuramente difficile. A circolare tra i bambini non è solo il virus dell’influenza, arrivata con più di un mese di anticipo rispetto al solito e in grado di provocare sintomi severi: ci sono anche i virus parainfluenzali: “Abbiamo tante altre virosi molto fastidiose per l’età pediatrica come la sesta malattia, bocca mani piedi, e abbiamo le gastroenteriti e tutte le forme respiratorie delle alte vie aeree. Non ci sono le bronchioliti, speriamo non arrivino, quando l’influenza è molto importante la bronchiolite da virus sinciziale è meno potente”.
La situazione sta migliorando al pronto soccorso pediatrico, preso d’assalto nei giorni scorsi. Il dottor Volta ricorda come un accesso così massiccio possa creare problemi a chi ha effettivamente bisogno: “Nei bambini senza patologia cronica le complicanze sono rarissime. Non bisognerebbe andare al pronto soccorso per un raffreddore, per la tosse, per una semplice febbre. La febbre spaventa i genitori ma ci serve, uccide germi, è una autocura così come la tosse libera le vie aeree dal catarro, sono sintomi di difesa che vanno accettati. L’antibiotico generalmente non serve, non bisogna pretenderlo o chiederlo, solo in poche situazioni c’è bisogno di terapie specifiche”.
Entro Natale saranno invitati e vaccinati contro l’influenza tutti i 3mila bambini con patologie croniche: garantire loro sicurezza è la priorità. Per gli altri può bastare anche qualche accorgimento: “Il bambino che ha la febbre e la tosse, più che delle gran medicine ha bisogno di alimentarsi con frutta e verdura e di idratarsi, perché l’idratazione più è piccolo più è importante”.
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