SASSUOLO (Modena) – Nel primo pomeriggio è stata eseguita l’autopsia sul corpo di Nicoletta Coppola, la 39enne di Casalgrande morta all’ospedale di Sassuolo nella notte tra martedì e mercoledì scorsi poco dopo aver partorito. Si spera che già i primi risultati che emergeranno dall’esame diano qualche risposta su quello che può essere accaduto in un lasso di tempo davvero breve.
E’ trascorsa appena qualche ora infatti tra il parto del suo secondogenito, che è in buone condizione di salute, e il decesso della donna, definito nei giorni scorsi dall’ospedale frutto di “un repentino e irreversibile aggravamento del quadro emodinamico”, inteso come situazione cardiovascolare della paziente. Quattro persone, tre medici e un’ostetrica, sono stati iscritti nel registro degli indagati. L’ipotesi di reato è omicidio colposo.
Sono gli operatori sanitari che in diversi momenti hanno avuto in carico Nicoletta, che è arrivata all’ospedale alla 41ª settimana di gestazione e che ha partorito in modo naturale. Il loro avvocato, Alessandro Sivelli, invita a considerare tutto questo un atto dovuto perché in casi così le responsabilità sono eventuali; d’altra parte è l’unico modo che permetta di poter eseguire accertamenti, in primis l’autopsia, dando così a tutte le parti, indagati compresi, la possibilità di essere legalmente rappresentati.
In cima a queste parti c’è chi resta nel dolore, la famiglia di Nicoletta, che era operatrice socio sanitaria: il marito Paolo e gli altri parenti. Famiglia, rappresentata dall’avvocato Marco Ariani, che ha chiesto di procedere con l’indagine, dando il la all’apertura di un fascicolo da parte della Procura. Se avesse scelto di non procedere, l’avrebbe comunque fatto l’ospedale, come da prassi avviene in casi come questi.
Modena Casalgrande Sassuolo morta 39enne ospedale sassuolo morta 39enne dopo parto indagati medici ospedale sassuolo morta Nicoletta Coppola