REGGIO EMILIA – La brusca frenata delle auto elettriche in Europa, con il colosso svedese Northvolt che ha annunciato il taglio di 1600 posti di lavoro, è tra le cause della crisi di liquidità che ha indotto la reggiana Meta System ad aprire, lo scorso 20 settembre, una procedura di composizione negoziata. Uno strumento nuovo, introdotto dal Codice di Crisi di impresa, pensato per garantire la continuità produttiva anche in presenza di una crisi finanziaria, e che nelle intenzioni di Meta System, consentirà l’ingresso di un importante socio cinese per consentire alla storica azienda reggiana leader nel settore della mobilità elettrica di superare il momento di difficoltà.
La delicata situazione dell’impresa con 450 addetti solo a Reggio, è stata al centro del confronto di stamattina tra consulenti aziendali e sindacati. Al termine, i rappresentanti dei lavoratori hanno evitato di rilasciare dichiarazioni, in attesa di presentarne gli esiti martedì prossimo ai diretti interessati, nelle assemblee già convocate. “Poi – dicono – decideremo il da farsi”. Di sicuro, la situazione resta complessa. Stamattina l’azienda non ha ufficializzato il nome dell’investitore cinese e nemmeno l’importo esatto della ricapitalizzazione, nel comunicato confindustriale si parlava di 170 milioni.
Informazioni richieste e non ottenute che hanno preoccupato i sindacati, confortati però dalle rassicurazioni sulla conferma dell’anticipo da parte di Meta System di quanto previsto dal Contratto di solidarietà in vigore e sul pagamento nella busta di settembre del premio di risultato maturato. In attesa di capire cosa decideranno dipendenti, rsu e sindacati il prossimo primo ottobre, resta la certezza che la composizione negoziata della crisi dovrà avvenire al massimo entro un anno, 180 giorni prorogabili di altri 180, come previsto dalla legge e che il mercato dell’elettrico in Europa sta vivendo una fase delicatissima. Basti pensare che Stellantis ha disdettato a Meta System l’82% dell’ultimo ordine. Per fortuna, il mercato cinese dove l’azienda reggiana è forte, continua a crescere. E magari dopo lo sciopero nazionale dell’automotive, il prossimo 18 ottobre a Roma, arriverà anche una svolta nelle politiche industriali del Governo per il settore dell’auto come richiesto a gran voce dai sindacati.
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