REGGIO EMILIA – E’ un agosto di superlavoro per il soccorso alpino reggiano. Cinque interventi impegnativi negli ultimi 5 giorni a fronte di una media di quasi tre chiamate al giorno per escursionisti che si perdono, lievi malori o cadute. In tre casi è dovuto intervenire anche l’elisoccorso di Pavullo dotato di verricello per recuperare scalatori bloccati in ferrata. L’11 agosto è toccato a una ragazza bolognese di Valsamoggia, il 14 a un 78enne di Grosseto entrambi in difficoltà al Barranco del Dolo, ieri a una 41enne fiorentina contusa sulla ferrata del Monte Penna di Civago.
In tutti questi casi, per fortuna, dopo il recupero non è stato poi necessario il ricovero ospedaliero. Interventi preziosi per soccorrere le persone in difficoltà che però comportano ingenti costi sia a carico del soccorso alpino per quanto riguarda le squadre di terra, sia a carico del sistema sanitario emiliano in quanto l’elisoccorso è un servizio che non viene gestito dal Cnsas ma ricade sui costi generali della sanità.
Così a fronte dell’aumento degli interventi dovuto all’incremento delle persone appassionate di montagna, nelle regioni dell’arco alpino sono stati introdotti appositi ticket a carico della persona soccorsa, mentre se il personale ritiene che l’intervento non sia giustificato da esigenze mediche, il costo è totalmente a carico dell’interessato. In linea generale, anche in Piemonte, Lombardia, Veneto, Valle d’Aosta e Trentino, restano a carico del servizio sanitario le prestazioni di emergenza che comportano il ricovero del paziente, ma in Piemonte e Veneto anche l’utilizzo di dotazione tecnica non adeguata o il mancato rispetto di divieti e limitazioni, fa scattare il pagamento per l’utente.
Per avere un’idea dei costi da sostenere in caso di chiamata inappropriata in Valle d’Aosta si applica una tariffa forfettaria di 225 euro per gli interventi via terra e di 120 per ogni minuto di volo per l’elisoccorso. Stesso importo in Piemonte, dove invece per le operazioni di terra si paga 50 euro all’ora. In Lombardia si sale a 95 euro all’ora e a 1500 euro all’ora per l’elisoccorso. Ancora più articolata la delibera del Veneto che prevede il pagamento dei soccorsi anche per altre discipline sportive considerate a rischio come parapendio, salti dal trampolino, rafting e mountain-bike in ambiente impervio con costi che arrivano fino a 90 euro al minuto per un massimo di 7500 euro in caso di chiamata immotivata o di mancato ricovero dopo aver fatto intervenire l’elisoccorso.
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