REGGIO EMILIA – “Abbiamo chiesto un semaforo per facilitare l’attraversamento pedonale, abbiamo chiesto di istituire nei centri abitati le zone 30, speriamo che la nuova amministrazione ci ascolti e intervenga in tempi brevi” dice Alberto Sassi dell’Associazione Mattone su Mattone. I residenti delle frazioni attraversate dalla via Emilia, direttrice Reggio-Sant’Ilario, continuano la loro battaglia per la sicurezza stradale, anche se l’obiettivo primario é spingere le istituzioni ad accelarare i tempi per arrivare alla realizzazione di una viabilità alternativa, la tanto invocata quanto sognata via Emilia Bis.
A fine gennaio a Cella erano stati avviati gli interventi per la pista ciclopedonale che dalla stessa Cella porterà fino a Gaida: opera che garantirà maggiore sicurezza a pedoni e ciclisti. Non sono mancati in questi mesi disagi alla circolazione con la formazione di lunghe code e con le proteste da parte degli automobilisti, ma anche di diversi residenti per l’aumento di rumore e smog. “E’ vero, forse i lavori potevano essere programmati di notte, però io non sono un tecnico, dico che la ciclabile va bene, ma poi é necessario che venga fatta la manutenzione e non abbandonata a se stessa” afferma ancora Sassi.
Il cantiere per la pista ciclopedonale tra Cella e Gaida si protrarrà fino ai primi mesi del 2025. L’intervento, dal valore complessivo di 2 milioni e 650mila euro, rientra tra le opere finanziate per la rigenerazione urbana dei quartieri.
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