REGGIO EMILIA – “C’è un minore utilizzo del monopattino. Quelli che lo usano, commettono ancora infrazioni. Per esempio, circolare senza casco. Stiamo cercando di far capire che il casco è obbligatorio”.
Umer Maqbool aveva 21 anni e viveva in città con la sua famiglia, originaria del Pakistan. E’ la prima vittima, nella nostra provincia, di un incidente stradale con coinvolto un monopattino. Come accade ancora per la maggior parte degli utenti di questi veicoli elettrici, anche Umer era sprovvisto di casco. L’obbligo di indossarlo è entrato in vigore da oltre quattro mesi.
L’impatto tra i monopattino e l’autobus è avvenuto ieri mattina, poco prima delle 7, all’incrocio tra via Emilia Ospizio e via Turri, in prossimità di un attraversamento ciclopedonale. Il conducente 62enne del mezzo, indagato come da prassi per omicidio stradale, ha riferito di non aver visto arrivare il ragazzo. “Ricordiamo che l’attraversamento ciclabile è una continuazione della pista ciclabile”, le parole a Buongiorno Reggio di Antonio Pugliano, assistente capo della polizia locale di Reggio Emilia.
Secondo i dati del comando reggiano, sono circa un centinaio all’anno gli incidenti con ciclisti o monopattinisti oppure pedoni urtati da qualcuno che non ha dato loro la precedenza. Per quanto riguarda gli incidenti in monopattino, il numero è in diminuzione: negli ultimi quattro mesi se ne sono registrati 16 in città contro i 25 dello stesso periodo di un anno fa. Una stretta sull’utilizzo di questi veicoli elettrici è avvenuta con le ultime modifiche al codice della strada. Il limite di velocità è passato da 25 a 20 chilometri orari. C’è l’obbligo degli indicatori di direzione, ovvero le frecce. Mancano però alcuni decreti attuativi.
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