REGGIO EMILIA – E’ un appalto da 25 milioni di euro per 6 anni: da solo, rappresenta più del 90% del valore degli appalti del Comune di Reggio che la Procura considera viziati da irregolarità. Tre le persone che gli inquirenti accusano di aver manipolato la gara: Alessandro Meggiato, dirigente del Servizio Mobilità, Roberto Montagnani, dirigente del Servizio Appalti, e l’avvocato Paolo Coli, consulente esterno, che ha redatto materialmente il bando. Marginale la posizione dell’assessore competente dell’epoca, Mirko Tutino. Caduta l’accusa di turbativa d’asta, ora gli viene contestata solo la rivelazione di notizie d’ufficio a un giornalista e a un collaboratore della cooperativa Camelot. Oggetto della gara, che si svolse nel 2016, erano il trasporto scolastico, la gestione della sosta a pagamento, i controlli sulla Ztl e il servizio di bike sharing. L’appalto fu assegnato all’unico pretendente che si fece avanti: Tea, consorzio pubblico controllato da Til, cioè da Act, cioè dai Comuni e dalla Provincia.
La Procura sostiene che Montagnani, Meggiato e Coli confezionarono il bando in modo da far vincere Tea. Perchè? Quale vantaggio ne ricavarono? Nessuno. Ai due dirigenti comunali e al professionista non viene contestato di averne tratto qualche beneficio. Forse si ritiene che l’obiettivo fosse quello di favorire un’azienda espressione degli enti locali. Ma come sarebbe stato pilotato l’appalto? Secondo la Procura in tre modi. Primo: pubblicando il bando di gara il 4 agosto. Secondo: concedendo un lasso di tempo giudicato troppo breve – 35 giorni – per la presentazione delle domande. Terzo: mettendo a gara insieme servizi diversi, anziché suddividere il bando in più lotti. La Procura scrive nell’avviso di conclusione delle indagini che in questo modo l’appalto poteva essere vinto solo da “un’organizzazione di imprese già ben strutturata”.
Non appare strano che servizi come il trasporto scolastico o la gestione dei parcheggi debbano essere gestiti da aziende strutturate. In genere, gare come queste vedono la partecipazione di consorzi o di associazioni temporanee di imprese, ciascuna specializzata in una specifica attività. Sarà perciò decisivo capire quali carte ha in mano la Procura, se dalle intercettazioni o da altri elementi emerge cioè la volontà degli indagati di predisporre una gara su misura.
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