BIBBIANO (Reggio Emilia) – Nel luglio del 2019, nel pieno del clamore mediatico e politico innescato dall’inchiesta sugli affidi in Val d’Enza, molti mezzi d’informazione nazionali e locali pubblicarono un disegno che fece scalpore: un disegno che arrivava, si diceva, dal fascicolo d’indagine e che veniva indicato come la prova delle manipolazioni dei servizi sociali della Val d’Enza ai danni dei bambini e delle loro famiglie. Torniamo su quell’episodio tanto discusso.
***
Ricordate questo disegno? E’ forse l’immagine più nota dell’inchiesta giudiziaria sugli affidi in val d’Enza. E’ stato fatto da una bambina di 9 anni il 6 febbraio 2018. La figura sulla destra è proprio lei, la bambina, quella sulla sinistra con barba e capelli è un adulto, fino a qualche mese prima compagno della madre della piccola. Pochi mesi dopo il disegno finì in un fascicolo a carico dell’uomo, indagato dalla Procura di Reggio con l’accusa di abusi sulla minore. Ma l’anno dopo il Gip archiviò il procedimento. E la Procura sostenne una tesi nuova e sconvolgente: quel disegno – questa è l’accusa – fu modificato da una psicologa della Neuropsichiatria infantile di Montecchio, che avrebbe aggiunto le braccia e le mani dell’adulto con l’obiettivo di attribuirgli “connotazioni sessuali”. Una perizia commissionata dalla Procura alla grafologa Roberta Tadiello è arrivata alla conclusione che il tracciato della mano destra non è stato disegnato dalla bambina. Una controperizia chiesta dal difensore della psicologa, l’avvocato Franco Libori di Perugia, è giunta a conclusioni opposte: il disegno non è stato alterato ed è coerente con la gestualità grafica della piccola.
Ma il disegno di cui parlano le due perizie non è quello che conosciamo noi. Un disegno come quello pubblicato dal Corriere, dal Carlino, dal Giornale, come quello mandato in onda da ‘Chi l’ha visto’ e dai Tg della Rai negli atti dell’inchiesta non c’è. Ce n’è invece uno simile. Molto simile, ma non identico. E’ questo. Qual è la differenza tra i due disegni? La differenza sta nel fatto che la versione che noi conosciamo, quella pubblicata dai quotidiani, è stata per così dire ‘schiacciata’, alterando volontariamente o meno le proporzioni. Ma le sorprese non sono finite. Perché in realtà questa è solo una parte del disegno originale. Il disegno intero, il disegno visto nella sua completezza e nel suo corretto orientamento, è questo: mostra la bambina sdraiata su un letto e, sopra di lei, l’adulto. Una situazione senza dubbio diversa da quella suggerita dal disegno fatto conoscere all’opinione pubblica.
***
La scoperta che il famoso ‘disegno di Bibbiano’ è diverso da quello che ci è stato mostrato fin qui non cambia nulla dal punto di vista giudiziario. Saranno i giudici a stabilire se quel disegno è stato o meno artefatto dalla psicologa che seguiva la bambina. Saranno sempre i giudici a dire se, sulla base di quel disegno e delle confidenze fatte dalla piccola prima alla psicologa e tre giorni dopo all’insegnante di sostegno, oltre che sulla base della precedente storia famigliare, fosse giustificata la segnalazione che poi portò il Tribunale dei minori a disporre l’allontanamento della bambina e l’affido a un’altra famiglia.
Ci sono però fatti che pongono alcuni interrogativi su quella che potremmo chiamare la ‘comunicazione dell’inchiesta’. Qualcuno – non sappiamo chi – ha fatto arrivare ai mezzi d’informazione un disegno che sarebbe la prova delle manipolazioni dei servizi sociali della Val d’Enza. Anziché passare a giornali e tv il disegno così com’è, però, questo qualcuno lo ha modificato sotto tre punti di vista: prima lo ha orientato in senso verticale, poi ha tagliato la parte inferiore e infine ha compresso il tutto, trasformando un rettangolo in un quadrato. Tutti i mezzi d’informazione hanno pubblicato il disegno in questa versione: dunque le modifiche non sono opera delle testate giornalistiche, ma di chi ha fornito loro il disegno.
Non siamo in grado di dire perché siano state apportate queste modifiche. Ma il risultato degli interventi appare duplice: da una parte la verticalizzazione del disegno e il taglio della parte inferiore impedisce a chi guarda di capire che l’adulto e la bambina sono sdraiati su un letto, l’uno sopra l’altra; in secondo luogo, lo schiacciamento dell’immagine fa sembrare le braccia dell’uomo ancora più lunghe di quanto siano in realtà, rafforzando l’impressione di qualcosa di posticcio.
Bibbiano processo mistero modifiche Unione Val d'Enza disegno inchiesta affidi