VENTASSO (Reggio Emilia) – “E’ stato ed è un fatto moto grave per l’ampiezza e soprattutto per le qualità ambientali del territorio coinvolto, protetto anche dai regolamenti europei, altrettanto grave se non di più è il segnale della precarietà e dell’incertezza che tutti affrontiamo di fronte al cambiamento climatico e alla pericolosità di un rapporto leggero con la natura in questo momento, un sabato pomeriggio di febbraio di solito c’è la neve, si è acceso un incendio“.
E’ un invito forte alla prudenza quello che arriva dal presidente del Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, Fausto Giovannelli. L’incendio che ha bruciato, secondo la prima stima provvisoria, 28 ettari di vegetazione di alta quota si è sviluppato all’incrocio tra due sentieri. “Un innesco da un luogo non casuale, per ora è prematuro stabilire le cause che comunque certamente non sono naturali“, afferma Giuseppe Vignali, direttore del Parco. Un rogo che è scoppiato in un’area di particolare valore naturalistico, inserita nelle “zone speciali di conservazione” del Parco, a ridosso di bellissimo bosco di faggio.
“Fortunatamente grazie anche ai vigili del fuoco non si è esteso alla foresta sottostante”, sottolinea Giovannelli.
Il vento forte che soffiava da Sud Ovest infatti ha spinto l’incendio verso la vetta del Cusna. “Rimane il segnale per tutti di attenzione e alla tutela del nostro patrimonio naturale e per il parco nazionale che deve impegnarsi per valutare l’impatto dei cambiamenti climatici, che non sono solo planetari ma anche locali. Un bilancio completo potrà essere fatto tra qualche giorno”.
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