REGGIO EMILIA – “La Regione in primis ma anche la Provincia e il Comune hanno sposato la linea di un intervento rapido nei tempi che metta in salvaguardia tutte le 400 posizioni di lavoro attualmente a rischio” ha detto il segretario generale della Camera del lavoro reggiana Cristian Sesena al termine dell’incontro nella sede della Regione. A più di due settimane dal maxi – rogo nello stabilimento di Inalca e Quanta, al tavolo si sono confrontati sindacati e istituzioni.
Superare al più presto la fase dell’emergenza che, dal punto di vista dei lavoratori, consiste nel fare ricorso agli ammortizzatori sociali oppure nell’affrontare lunghe trasferte verso sedi fuori provincia di Inalca. La richiesta arriva da Cgil, Cisl e Uil. La Regione Emilia-Romagna, la Provincia e il Comune di Reggio, interlocutori mercoledì a Bologna dei tre principali sindacati, hanno garantito l’impegno a dare una prospettiva agli addetti delle aziende che nell’arco di una notte, l’11 febbraio scorso, hanno visto andare in fumo le proprie sedi.
‘Il futuro delle attività che si svolgevano in via Due Canali interessa anche i lavoratori di Granterre che sono ancora lì e vorrebbero capire cosa succederà anche a loro’, continua il segretario Cristian Sesena. ‘Occorre un intervento che si muova verso un percorso anch’esso rapido di reindustrializzazione attraverso l’individuazione e quindi anche la definizione del nuovo sito produttivo sul territorio reggiano‘.
Nel corso della riunione il Comune ha dato la disponibilità a individuare siti industriali potenzialmente fruibili e già urbanizzati. L’allestimento di un nuovo stabilimento all’interno del quale Cremonini torni a rioperare, secondo i sindacati è l’unica soluzione che può interrompere gli spostamenti a Piacenza, Pegognaga, Lodi e Modena di decine di lavoratori. A preoccupare sono anche quelli in appalto, che rischiano una maggiore perdita salariale. ‘Il prossimo passaggio sarà il coinvolgimento delle imprese interessate, tutte, anche quelle sul piano commerciale, e anche su questa partita le istituzioni sono impegnate a giocare il loro ruolo’ conclude Sesena.
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