REGGIO EMILIA – L’impiego del pastore belga Max, l’unico in Italia in grado di fiutare la presenza di idrocarburi, avrebbe dato frutto. Il cane arrivato dalla Sicilia, che nei giorni scorsi è stato condotto in via Due Canali per un sopralluogo sul sito Inalca, avrebbe trovato elementi forse utili alle indagini. Elementi su cui sono in corso accertamenti da parte degli inquirenti.
Il riserbo è totale, ma l’ipotesi che possa essersi trattato di un rogo doloso non è remota. L’indagine su quanto accaduto tra il 10 e l’11 febbraio scorsi, un incendio di enormi proporzioni divampato nottetempo e che ha distrutto gli stabilimenti Inalca e Quanta, rendendo necessaria un’opera di bonifica iniziata il 6 marzo e terminata negli ultimi giorni, era cominciata subito, anche se nelle dichiarazioni ufficiali si era sempre parlato di “cause accidentali”.
Un aspetto che aveva sorpreso chi era intervenuto nei primi minuti era stata la grande velocità con cui le fiamme si erano propagate, soprattutto sul tetto degli edifici. Il cane utilizzato, proveniente dal nucleo dei vigili del fuoco della Regione Sicilia, è capace di ricercare, sui luoghi, l’eventuale presenza di sostanze usate per alimentare il fuoco in scenari di incendi dolosi. Max è già stato impegnato in contesti investigativi anche con polizia e Ris.
Leggi anche
Reggio Emilia cane vigili del fuoco Incendio Inalca e QuantaIncendio Inalca, non si esclude il dolo: sopralluogo con il cane che fiuta sostanze acceleranti