REGGIO EMILIA – A breve la Protezione civile farà un’ispezione nell’area di via Due Canali, teatro del maxi incendio che ha distrutto gli stabilimenti di Inalca e Quanta.
Da giorni e giorni al filone delle indagini per capire cosa abbia scatenato il rogo si è aggiunto in parallelo il tema della bonifica dell’area. L’ispezione verrà eseguita in parte con i droni e interesserà, oltre alle aree cortilive, i tetti dei caseggiati, su cui si sorvolerà per verificare l’eventuale presenza di detriti contenenti cemento amianto. L’auspicio sia dei residenti della zona sia dell’amministrazione comunale è che l’inchiesta aperta dalla procura si concluda a breve. Un’inchiesta che mira a stabilire se ci sia stata negligenza o imperizia alla base di quanto accaduto.

Una parte dello stabilimento Inalca andato a fuoco è ancora sotto sequestro. In quegli spazi non è possibile al momento intervenire. Il punto sulle bonifiche finora eseguite è stato fatto martedì in municipio alla presenza dell’assessora alla Protezione civile Carlotta Bonvicini. Hanno partecipato il responsabile della Protezione civile Alfredo Locciardello, una rappresentanza degli abitanti del quartiere e il referente dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto Davide Vasconi.
L’appuntamento è stata l’occasione per ribadire il patto di collaborazione tra cittadini e amministrazione, che prevede l’informazione costante, la sorveglianza e la collaborazione affinché il risanamento dell’area Inalca avvenga nel modo più completo e veloce possibile.
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