REGGIO EMILIA – ‘Un po’ di preoccupazione ovviamente c’è, nell’aria si sente ancora l’odore, noi genitori, parlo anche per altri con cui ho parlato, vorremmo qualche controllo in più’ ci dicono alcuni genitori davanti al Liceo Moro.
Un monitoraggio eseguito con le tecnologie più avanzate per rilevare l’amianto nell’aria e una comunicazione tempestiva dei dati. E’ la richiesta di un gruppo di genitori di iscritti al liceo scientifico Aldo Moro, firmatari di una lettera rivolta all’amministrazione comunale. Che ha però escluso la necessità di procedure eccezionali. Lo ha fatto sulla base degli esiti dei monitoraggi di questi giorni. Così viene spiegato in una nota che sottolinea come i campionamenti in corso utilizzino già metodi all’avanguardia e che fa il punto su tutte le strutture scolastiche nelle vicinanze dell’incendio, nei pressi delle quali non sono stati rinvenuti frammenti di fibrocemento.
Nel caso specifico del liceo Aldo Moro l’ultimo sopralluogo, da parte dell’Ausl, è di martedì ed è stato messo in evidenza anche dal sito internet della scuola. A tale comunicazione il preside Daniele Cenini ha chiesto di fare riferimento, rifiutandosi di rilasciare dichiarazioni.
Tornando al comunicato del Comune, a firma del sindaco Massari, viene fatta notare, oltre all’assenza di amianto in quelle sottili lamine nerastre piovute dopo il rogo, la presenza limitata di diossine riscontrata ‘di gran lunga inferiore a quella di altri eventi analoghi’. Nel 2018, quando in via Monti Urali finì in fiamme una fabbrica di luminarie, le concentrazioni furono cento volte superiori.
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