NOVELLARA (Reggio Emilia) – Sono durate complessivamente quasi diciotto ore le operazioni dei vigili del fuoco intervenuti per domare il grosso incendio scoppiato domenica mattina a Novellara, nel centro di raccolta rifiuti di Sabar. Un rogo che ha interessato i rifiuti stoccati all’aperto e ha creato per ore un’alta colonna di fumo. Le emissioni sono state analizzate dai tecnici di Arpae. Gli ultimi lavori di spegnimento si sono conclusi a mezzanotte.
Le telecamere di videosorveglianze hanno confermato come le fiamme abbiano avuto origine dall’autocombustione dei materiali che in questo settore del centro vengono triturati. Si tratta di oggetti dismessi provenienti dalle utenze domestiche, dai materassi ai complementi d’arredo. Articoli contenenti un po’ di tutto: tessuti, plastiche, gomme, cartone. In parte arrivano nella bassa dalle isole ecologiche di Iren, che ora ha deviato verso Parma il loro flusso. La stessa Sabar temporaneamente dovrà appoggiarsi a un altro impianto. Almeno per una settimana. Prima sarà infatti impossibile terminare il ripristino dell’area danneggiata dall’incendio. Il costo più ingente è rappresentato dallo smaltimento di una grossa mole di scarti che inglobando acqua sono notevolmente cresciuti di peso. In gran parte finiranno in discarca. Da smaltire correttamente c’è poi l’acqua, utilizzata per domare il rogo, fatta defluire in vasche di raccolta.
La stima dei danni, attorno ai 300mila euro, comprende la risistemazione delle pareti di cemento che delimitano la zona delle attività sugli ingombranti. Nelle prossime ore si attendono i risultati delle analisi sulla qualità dell’aria, avviate da Arpae, che ha installato, tra le altre cose, appositi filtri in più punti distanti anche diversi chilometri dal luogo della sede di Sabar.
 I primi riscontri hanno escluso concentrazioni significative di monossido di carbonio, acido cloridrico e ossido di azoto.
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