REGGIO EMILIA – Lo stabilimento Inalca di via Due Canali distrutto da un incendio quattro mesi fa era destinato alla chiusura. Lo ha detto l’amministratore delegato del gruppo, Paolo Boni, nel corso dell’incontro in videoconferenza a cui hanno preso parte rappresentanti del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il sindaco di Reggio Marco Massari e l’assessore regionale al lavoro Giovanni Paglia. Il manager del gruppo Cremonini ha spiegato che lo stabilimento di Reggio aveva bassi livelli di efficenza e che, a prescindere dall’incendio, le lavorazioni sarebbero cessate nel febbraio 2026.
Dall’incontro promosso dal Ministero sono emerse anche novità potenzialmente positive. Invitalia, l’Agenzia nazionale per lo sviluppo che recentemente ha partecipato all’aumento di capitale di Landi Renzo, si è detta disponibile ad accompagnare eventuali investimenti del gruppo Cremonini nel territorio di Reggio attraverso un cospicuo cofinanziamento. Il sindaco Massari, da parte sua, ha spiegato che l’Amministrazione comunale è pronta a indicare un’area produttiva già urbanizzata nella quale sarebbe possibile iniziare subito i lavori per la realizzazione di un nuovo stabilimento. Il sindaco non ha fatto nomi, ma è chiaro il riferimento all’area tra Gavassa e Prato in cui avrebbe dovuto insediarsi Silk-Faw.
L’azienda ha preso tempo, riservandosi di valutare le opzioni sul tavolo, ma ha detto testualmente che non è possibile ‘riproporre soluzioni analoghe a quelle venute meno con l’incendio’. Inoltre, l’amministratore delegato ha riferito che Inalca non ha in programma investimenti nel breve periodo.
Se lo scenario è questo, le conseguenze dell’incendio dell’11 febbraio continueranno a ricadere sui 300 lavoratori di Inalca e Fabbrica del lavoro, costretti o a sobbarcarsi lunghe trasferte quotidiane verso Modena, Pegognaga e Piacenza o a stare in cassa integrazione. ‘Le istituzioni – assicurano il sindaco di Reggio e l’assessore Paglia – saranno vicine a tutti loro e fin dai prossimi giorni continuerà il confronto con i sindacati, l’azienda e il sistema economico territoriale per costruire le migliori condizioni di uscita da questa situazione’. Prima verifica martedì 24 giugno, quando è in programma un incontro tra azienda e sindacati proprio sulla condizione dei lavoratori in trasferta.
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