REGGIO EMILIA – La sede provinciale di Inail, l’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, sta vivendo una situazione di vera emergenza. A denunciarlo è la Cgil, che parla di una forte carenza di personale medico e amministrativo, aggravata da sistemi informatici non all’altezza.
Secondo i dati forniti da Inca Cgil, a fine novembre 2025 nella sede reggiana c’erano circa 1.500 persone in attesa di risposta: 283 pratiche riguardano domande di malattia professionale, mentre sono ben 1.278 i ricorsi ancora fermi. Si tratta di lavoratrici e lavoratori con patologie invalidanti, spesso anche gravi, che attendono un riconoscimento fondamentale non solo per la tutela della salute, ma anche per la continuità del loro rapporto di lavoro.
La Cgil chiede dunque al ministero interventi immediati e risolutivi. Il contesto, del resto, non aiuta. Le malattie professionali sono in aumento, con un +3% in Emilia-Romagna e un +10% a livello nazionale. Nella nostra provincia, nei primi nove mesi del 2025, i casi registrati sono stati 914; nel 2024 erano stati 1.305. La maggior parte riguarda patologie da sovraccarico, ipoacusie dovute a esposizione al rumore e tumori di origine professionale, in particolare respiratori, compresi casi di mesotelioma. I settori più colpiti restano industria, edilizia, trasporti e sanità.
In calo, invece, le denunce per gli infortuni sul lavoro: dai 15 mila casi del 2008 si è scesi ai 9.359 del 2024, fino ai 6.691 registrati nei primi nove mesi del 2025.
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