REGGIO EMILIA – Il Comune di Reggio vuole intensificare la lotta all’evasione fiscale. Il bilancio di previsione punta nel 2025 a recuperare 4,3 milioni di Imu non versata e 1 milione e 850mila euro di arretrati di addizionale Irpef. Ma l’obiettivo è più ambizioso e si dispiega nell’arco di tre anni.
Prendiamo il caso dell’Imu. L’imposta municipale unica costituisce la principale entrata tributaria del Comune di Reggio. Da una decina di anni il gettito è attestato sopra i 40 milioni di euro. Ma l’evasione per omesso versamento o per omessa e infedele dichiarazione è significativa. Da qui al 2027, il Comune punta a portare le somme recuperate ogni anno dai 4 milioni di quest’anno a quota 4,8 milioni. Gli accertamenti esecutivi è previsto che passino da 1.500 a 1.650. Cresceranno invece da 20 a 50 all’anno sia gli accertamenti sul versamento del canone per l’occupazione delle aree pubbliche, la pubblicità e le affissioni, sia quelli per l’imposta di soggiorno.
Saranno poi 200 all’anno i controlli sull’evasione della Tari. Con il passaggio a tariffa corrispettiva puntuale, il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti viene gestito da Iren e pagato dal Comune attraverso le tariffe versate dagli utenti, pari nel 2023 a oltre 37 milioni di euro.
Le aliquote fiscali resteranno invariate. Per l’Irpef si va dallo 0,69 allo 0,80 per cento, con esenzione per i redditi inferiori a 15mila euro. Ferma anche l’Imu allo 0,86 per cento, tra le aliquote più basse in regione.
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