REGGIO EMILIA – Il Comune dovrà restituire alla parrocchia della Cattedrale centomila euro di Imu. E’ emerso in serata con l’approvazione da parte del consiglio comunale del debito fuori bilancio: 107.507,33 euro per la precisione, mille euro di spese di giudizio, 103.708,77 euro di imposta e 2.798,56 euro di interessi. In Sala del Tricolore 18 voti favorevoli (Pd, Più Europa, Immagina Reggio, Reggio è, Coalizione civica), 7 voti contrari (Lega Salvini premier, Soragni del M5S, Alleanza civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia) e un astenuto (Bertucci del M5S).
Il Comune ha così dovuto prendere atto della sentenza pronunciata in via definitiva il 29 giugno scorso dalla Commissione tributaria regionale (Ctr) di Bologna. La chiesa Cattedrale Santa Maria Assunta aveva presentato una istanza di rimborso per le annualità di imposta che vanno dal 2012 al 2015, per tre immobili utilizzati dalla Congregazione delle Figlie di Gesù per attività didattica, per un convento e per il relativo deposito. La richiesta era stata inizialmente respinta dal Comune proprio in ragione della mancata coincidenza fra possessore e utilizzatore, come previsto da un’interpretazione “letterale” della normativa sulle esenzioni in materia di Imu.
La Commissione tributaria regionale in sostanza ha motivato la sentenza con il fatto che, pur non essendoci identità tra soggetto debitore dell’imposta e utilizzatore del bene, la chiesa Cattedrale gode comunque dell’agevolazione in quanto ha concesso i locali in comodato gratuito – e non in locazione onerosa – ad un altro ente ecclesiastico, per un’utilizzazione non commerciale (fattispecie che quindi rientra comunque tra le agevolazioni previste dall’articolo 7, comma 1, lettera i, del Decreto legislativo 504 del 1992).
Motivazioni in base alle quali il Comune ha rinunciato al ricorso in Cassazione, “per non gravare il debito di ulteriori interessi e spese di lite”, si legge in una nota.











