REGGIO EMILIA – Le istituzioni reggiane e i rinnovati vertici provinciali dell’Ausl, all’inizio dello scorso febbraio, lo avevano indicato come uno degli obiettivi principali: la necessità di arrivare ad una nuova alleanza con i medici del territorio, a beneficio dei cittadini e anche dell’organizzazione del lavoro di tutti i professionisti.
Nelle ultime ore l’assessore regionale Massimo Fabi, dopo aver avuto il via libera della giunta, ha presentato ai sindacati confederali la proposta di una riforma che ha appunto lo scopo di rendere più efficiente il servizio dei medici di medicina generale tramite nuove forme organizzative che coinvolgano i pediatri di libera scelta. Le nuove sigle che, se questa proposta verrà approvata, i cittadini dovranno imparare sono Aft e Uccp, ovvero Aggregazioni funzionali territoriali e Unità complesse di cure primarie. Centri che affiancherebbero i già esistenti Cau – che però “vanno rafforzati”, ha ribadito Fabi – e i cui professionisti opereranno all’interno delle Case di comunità, che esistono dal 2010 e che adesso sono 141 in regione.
I medici di medicina generale, i pediatri e gli specialisti ambulatoriali saranno chiamati a condividere protocolli, strumenti informativi e percorsi comuni, assicurando la continuità delle cure e una presa in carico più efficace soprattutto per le persone con patologie croniche o bisogni complessi.
Ogni Aggregazione funzionale sarà un presidio con un bacino tra i 7mila e i 30mila assistiti e sarà collegata ad un’Unità complessa che metterà in rete medici, infermieri, assistenti sociali e altri professionisti per garantire un’assistenza integrata.
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