REGGIO EMILIA – Il Tar di Parma ha respinto nel merito, ritenendolo in parte anche inammissibile, il ricorso presentato dai Comitati Ambiente e Salute contro Iren e le autorizzazioni concesse per la realizzazione dell’impianto Forsu di Gavassa. I ricorrenti sono anche stati condannati a pagare in solido tra loro le spese di giudizio, pari a duemila euro, oltre alle spese generali.
Una sentenza, articolata in 33 pagine, redatta dal giudice estensore Marco Poppi e firmata dal presidente Germana Panzironi, accolta con soddisfazione da Iren. La multiutility si dice “da sempre convinta della validità del progetto dal punto di vista ambientale e confida di poter presto dotare il territorio di questa importante infrastruttura, determinante per il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare previsti dalla pianificazione regionale”.
Obiettivo dell’impianto è “produrre biometano e compost dal rifiuto organico e dalla frazione che proviene dalla raccolta differenziata del verde”.
“L’impianto in progetto sarà in grado di produrre annualmente biometano sufficiente a riscaldare 4.600 famiglie o, in alternativa, alimentare 7.600 autovetture oppure 190 autobus con impatto ambientale delle emissioni nullo – si legge in una nota – Il biometano prodotto sostituirà combustibili fossili non rinnovabili ed eviterà l’emissione di circa 14 mila tonnellate all’anno di anidride carbonica nell’atmosfera. Ogni anno l’impianto produrrà anche 53.000 tonnellate di compost di qualità e 10.000 tonnellate di anidride carbonica liquida “food grade” per usi industriali. La trasformazione degli scarti organici da raccolta differenziata in compost di qualità rappresenta un modo per contribuire, in modo significativo, all’uso sostenibile delle risorse”.
Leggi e guarda anche
Biogas a Gavassa, il Tar va a sentenza: in ballo 54 milioni di investimento. VIDEO
Impianto biogas di Gavassa: cantiere fermo fino all’udienza del 15 luglio