MODENA – L’attacco russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia ha innalzato i timori per la fuga di radiazioni o di eventi ancora più terribili. I sistemi di sicurezza adottati nei 4 impianti ucraini però sono molto elevati e i pericoli, spiega il fisico Unimore Andrea Bizzeti, molto contenuti. Anche un evento estremo potrebbe provocare danni al massimo in un raggio di 30 o 40 km. Certo, resta il problema del personale sotto scacco militare, che non giova alla sicurezza.
Tuttavia, precisa l’esperto, negli impianti attuali le esplosioni non sono mai nucleari ma di tipo chimico, diversamente invece da quanto accade nelle bombe nucleari.
Impianti nucleari ucraini, prof. Unimore: “Più sicuri di un tempo”. VIDEO
9 marzo 2022Nelle centrali attuali le esplosioni sono di tipo chimico, diversamente invece da quanto accade nelle bombe, e il pericolo è soprattutto nelle vicinanze













