REGGIO EMILIA – Decine di indagati, i più pericolosi dei quali arrestati e portati in carcere. E poi sequestri, anche milionari. Il tutto per fare argine alla ‘ndrangheta. Il contrasto alla criminalità organizzata è una voce importante nel bilancio delle attività svolte dalla polizia di Stato sul nostro territorio negli ultimi 12 mesi. L’ultima operazione risale a meno di trenta giorni fa e ha visto finire in manette membri della famiglia Arabia, mentre è avvenuto alla fine di novembre il rientro dietro le sbarre del boss Antonio Gualtieri.
“L’impressione è che il fenomeno sia particolarmente vasto. La nostra attività è incessante e continua e i risultati lo dimostrano – dice il questore Giuseppe Maggese – Dobbiamo interrogarci sul fatto se questa azione è in grado di assestare colpi significativi”.
Da una parte la lotta contro l’infiltrazione della criminalità organizzata, dall’altra l’impegno verso tutti gli altri reati. Quello più frequente è il furto, cresciuto del 34% come numero di episodi. Ne risultano 5.295. Quelli sulle auto rappresentano il 15% mentre quelli in abitazione, cresciuti del 6%, sono poco più di un decimo.
In aumento anche le rapine, con un’impennata del 35%. Analogo è anche il rialzo degli episodi di lesioni personali: 299 i casi in cui è intervenuta la polizia. Sono calati invece i danneggiamenti (del 14%), le violenze sessuali (del 24%), le truffe (del 7%), e i reati in materia di sostanze stupefacenti (del 4%).
La droga è tuttavia considerata un’emergenza dal questore Giuseppe Maggese. I dati sul consumo registrano infatti un aumento del 42%.
Impennata di furti e rapine: i numeri di un anno di lavoro della polizia. VIDEO
10 aprile 2025Rispetto al 2023 in città sono aumentati di oltre un terzo. Il dato è nel bilancio delle attività della Polizia di Stato illustrato in occasione del 173° anniversario della sua fondazione. Il questore Maggese: “Droga e infiltrazioni della mafia restano un’emergenza”