NOVELLARA (Reggio Emilia) – Dopo mesi passati senza vedere il proprio figlio di tre anni e mezzo, che il padre ha portato con sé in Turchia, nei giorni scorsi Ilaria Sassone ha potuto salutare il piccolo Leonardo, pur se a migliaia di chilometri di distanza e solo in videochiamata.
La donna è in causa con l’ex compagno – di origini turche – che lo scorso febbraio era fuggito con il figlio, approfittando dei giorni di assegnazione per raggiungere la Turchia. A suo carico c’è un ordine di fermo della Procura di Firenze, la città dove la coppia aveva vissuto in passato. “Non è stato difficile individuarlo – ha detto la giovane mamma, assistita dall’avvocato Giovanna Fava, al Resto del Carlino – ma piuttosto parlargli, visto che blocca ogni mia chiamata. Ho visto Leo tranquillo e sereno. Crede di essere col padre in vacanza. L’avermi rivisto, anche sul telefonino per un saluto, lo ha rasserenato”.
Ad Ankara è iniziata la procedura per dare applicazione alla richiesta di disporre il rientro di Leonardo in Italia ai sensi della Convenzione dell’Aja. Il problema è legato ai tempi, che appaiono ancora piuttosto lunghi. Si tratta di un percorso molto complicato: in Turchia c’è stato e c’è ancora bisogno di appoggiarsi a un legale, a traduttori e a investigatori. Il tutto con costi elevatissimi e non supportati dallo Stato italiano.
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