REGGIO EMILIA – Ilaria Nasciuti è la nuova presidente della cooperativa sociale Dimora d’Abramo. Succede a Luigi Codeluppi, che dopo 18 anni alla guida della cooperativa sociale di via Normandia (all’interno della quale continuerà ad operare) non ha ripresentato la propria candidatura. Alla vicepresidenza il Consiglio d’amministrazione ha chiamato Marco Aicardi, già coordinatore di alcuni dei più importanti servizi gestiti da Dimora d’Abramo.
54 anni il prossimo dicembre, specializzata in scienze sociali, Ilaria Nasciuti è socia storica della Dimora d’Abramo (di cui è stata anche vicepresidente) ed è figura particolarmente rappresentativa all’interno della cooperazione reggiana che fa capo a Confcooperative e al Consorzio Oscar Romero; è presidente, tra l’altro, della Polveriera, la società creata proprio dal Romero e da diverse cooperative sociali che, con propri investimenti, hanno portato a termine la ristrutturazione e il recupero ad attività sociali, culturali e commerciali di un luogo in abbandono da decenni.
Del nuovo consiglio di amministrazione fanno parte, oltre a Ilaria Nasciuti e Marco Aicardi, Andrea Nasciuti, Simona Nicolini, Giuseppe Palermo e Francesca Preite.
“Luigi Codeluppi – sottolinea Nasciuti – ha guidato la cooperativa con grande passione e con una capacità organizzativa, che resta nel nostro patrimonio, che ha consentito a Dimora d’Abramo di affrontare anche stagioni molto impegnative e vere e proprie emergenze sociali riuscendo, in quei contesti, ad ampliare i servizi a persone e famiglie facendo leva su quella vocazione all’accoglienza che connota e continuerà ad essere elemento distintivo delle nostre azioni. A lui e alla vicepresidente uscente Laura Prandi va la gratitudine di tutti i soci per l’impegno e le competenze espresse”.
Il bilancio
Dal bilancio della cooperativa sociale – chiuso con un fatturato di 9,4 milioni e anch’esso approvato dall’assemblea dei soci – emerge, tra l’altro, che i servizi e i progetti sostenuti da Dimora d’Abramo hanno assicurato sostegno, nel 2021, a 3.566 persone, tra le quali 406 minori.
Tra gli interventi più rilevanti spiccano l’accoglienza di richiedenti asilo sia attraverso il Cas che i sistemi Siproimi dei comuni di Guastalla, Reggio Emilia e dell’Unione Tresinaro Secchia; l’accoglienza ha coinvolto complessivamente 1.300 persone, di cui 102 minori.
I dati attestano, tra l’altro, un aumento dei lavoratori (177 in totale, 9 in più rispetto al 2020), un utile di 78.000 euro e un patrimonio di 6,6 milioni di euro.
Rilevante l’impegno dell’ufficio informazione stranieri di Reggio Emilia (409 beneficiari), della Casa albergo comunale di Reggio Emilia (365 i fruitori del servizio di accoglienza e di accompagnamento socio-educativo), degli sportelli immigrazioni di Fabbrico e Correggio (251 beneficiari), per gli incontri protetti genitori-figli (212), dello sportello informativo e di orientamento per i detenuti (193 beneficiari), per i servizi educativi (169 fruitori tra i sostegni alle famiglie con figli in carico ai servizi sociali e la scuola dell’infanzia Campi Soncini), per il servizio abitativo temporaneo (55 fruitori, di cui 23 minori) e per l’accoglienza di donne e bambini in condizione di disagio sociale ed economico (30 persone nella comunità Don Altana, di cui 19 minori).
Gli obiettivi
“Questi ed altri servizi – spiega Ilaria Nasciuti – caratterizzano un impegno molto ampio su emergenze sociali che sono, innanzitutto, bisogni delle persone, di ciascun accolto e, presi ad uno ad uno, di tutti coloro che sono stati accompagnati, informati e formati per rafforzare conoscenze, competenze e autostima, condizioni essenziali per l’autonomia e una piena integrazione sociale. Un lavoro intenso, svolto in collaborazione e con il coinvolgimento di 134 tra enti (Prefetture, Comuni, Asl, associazioni, cooperative sociali, ecc.) e altri operatori pubblici e privati”.