REGGIO EMILIA – Ottimismo e bocche cucite. Tutto lascia pensare che sia stato identificato l’autore del giornalino satirico “Reggio15”, che ha preso di mira amministratori – in primis il sindaco Vecchi e alcuni consiglieri regionali – e volti noti della città con quattro pubblicazioni da gennaio ai primi di maggio, prima di sparire così come era apparso posato da mano anonima sui banconi di alcuni bar del centro storico, da piazza Prampolini a piazza Del Monte, ma anche in via Farini e in corso Garibaldi. L’indagine è stata portata avanti dalla polizia locale. Nessuna dichiarazione ufficiale da parte del comandante Stefano Poma, ma qual che è certo è che le indagini non sono state infruttuose.
Lecito supporre che l’autore abbia oggi un nome e un volto. Resta ora da capire se vi siano gli estremi per procedere ulteriormente. Alla luce della mancata registrazione in tribunale della testata (un richiamo esplicito anche nella grafica a una rivista del passato della nostra città, di area Pci, pubblicata dal 1966 al 1970) e dell’assenza della gerenza con i nomi di editore e stampatore, e vista l’indicazione di un direttore dal nome di fantasia, Mario Gibbosi, ci sarebbero gli estremi per contestare il reato di stampa clandestina. L’indagine non ha riguardato il contenuto satirico del giornalino. Alcuni dei soggetti presi di mira si erano lamentati pubblicamente, ma nessuno ha sporto denuncia per diffamazione. Almeno finora.
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