TRAVERSETOLO (Parma) – Avrebbe un’identità la madre del neonato trovato senza vita lo scorso 9 agosto nel giardino di una villetta di Vignale di Traversetolo, in provincia di Parma a due passi dal territorio reggiano. A portare alla giovane l’esame del Dna condotto sul corpicino del piccolo: si tratterebbe di una ragazza della zona che aveva tenuta nascosta la gravidanza. Secondo quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, avrebbe partorito prima della partenza per un viaggio con la famiglia.
Dall’autopsia, che sarà eseguita nei prossimi giorni, fissata inizialmente il 13 agosto poi rimandata, si potrà stabilire l’esatta età del bimbo, un maschio di carnagione chiara, e se fosse già morto al momento del parto.
Si lavora per mettere insieme i pezzi di una storia difficile e molte sono le domande ancora senza risposta. I Ris dei carabinieri sono tornati sul posto alla ricerca di tracce e impronte utili della presenza della madre ma anche di una seconda persona che potrebbe averla aiutata.
Fondamentale sarà capire se il bambino era nato morto ed è stato abbandonato nel giardino di quel complesso di case quasi inaccessibile per chi non fosse del luogo o se al contrario, ed è l’ipotesi ancora più agghiacciante, il piccolo era vivo ed è deceduto proprio in seguito all’abbandono.
Nel frattempo la giovane, interrogata dai carabinieri, si è chiusa nel silenzio e non ha risposto alle domande.
Da alcune indiscrezioni di tratterebbe di una ragazza di circa 20 anni residente in una delle località limitrofe a Vignale di Traversetolo. Eventuali capi di imputazione a suo carico saranno la conseguenza di quanto verrà accertato con le indagini. Indagini che già dalle prime ore successive al ritrovamento del corpicino sono state estese anche nel Reggiano, dove sono state passate in rassegna strutture sanitarie e consultori e sono state esaminate le telecamere di videosorveglianza, in particolare nel comune di San Polo d’Enza.
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