REGGIO EMILIA – Alla fine del 2017 un importante imprenditore reggiano ha prestato 2 milioni e mezzo di euro ai Ferrarini per aiutare le aziende del gruppo in una fase di difficoltà. Una vicenda che affiora dalle carte della proposta di concordato preventivo.
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Nei mesi che hanno preceduto la presentazione in Tribunale della richiesta di concordato preventivo da parte di Ferrarini, l’azienda di Rivaltella ha potuto beneficiare del sostegno indiretto di uno dei più schivi e importanti imprenditori reggiani: si tratta di Alessandro Spaggiari, patron della Spal di Correggio. Siamo alla fine del 2017. La crisi di Ferrarini non si è ancora manifestata, ma è già in atto da tempo: la segnalazione alla Centrale rischi della Banca d’Italia risale al 30 settembre 2016. L’azienda non sempre riesce ad onorare gli impegni. Fatica ad ottenere credito dalle banche e viene colpita da alcuni decreti ingiuntivi.
E’ in questi frangenti che entra in scena Alessandro Spaggiari. Il 27 dicembre 2017 la sua Spal concede un prestito di 2 milioni di euro alla Saim, società di Lina Botti, vedova di Lauro Ferrarini. Il 20 aprile 2018 dalla Spal arriva un ulteriore finanziamento di 500mila euro. Anche questo, come il primo, concesso ad un tasso del 2,5%. Questi prestiti vanno interpretati come aiuti indiretti perché Saim, prima del deposito delle domande di concordato di Ferrarini e Vismara nel luglio 2018, ha versato il denaro alle due aziende. Nel bilancio 2019 di Spal il beneficiario del finanziamento non viene esplicitato, ma l’operazione viene classificata come “credito immobilizzato verso altri” per un importo di 2,5 milioni.
In origine il rimborso del primo mutuo era previsto nell’arco di pochi mesi, quello del secondo addirittura di pochi giorni. Ma le somme non sono poi state restituite. A garanzia del pagamento, tuttavia, Saim ha costituito ipoteca volontaria di primo grado a favore di Spal sulla villa della famiglia Ferrarini a Porto Cervo. E’ per questo che Tg Reggio è in grado di raccontare la vicenda. La proposta concordataria della Società Agricola Ferrarini prevede infatti che la villa in Sardegna – valore stimato 11 milioni di euro – sia venduta e che il ricavato, una volta restituito il finanziamento a Spaggiari, sia destinato da Saim a sostegno del piano di rilancio.
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