REGGIO EMILIA – Lo stabilimento del gruppo sino-americano Silk-FAW sarà realizzato su un’area a destinazione industriale compresa tra l’A1, via Formentini e via Lenin, nelle campagne fra Gavassa e Prato di Correggio. Vediamo chi sono i proprietari dei terreni.
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E’ un’operazione da 30 milioni di euro – milione più, milione meno – quella conclusa dai proprietari dell’area che si affaccia sull’A1 fra Gavassa e Prato, su cui investitori statunitensi (Silk) e cinesi (FAW) realizzeranno un centro di ricerca e uno stabilimento per la produzione di auto elettriche di alta gamma e suv di lusso. Il terreno individuato ha una superfice di 320mila metri quadrati e appartiene alla Società agricola Gavassa, con sede a Modena. Undici i soci della srl: il più noto è Luca Borsari, 47 anni, presidente di Coldiretti Modena, che insieme ai famigliari detiene il 30,5% delle quote. I modenesi Luigi, Giorgio e Giovanni Grenzi possiedono un altro 33%. Tra i soci figurano anche diversi reggiani: Simona Eleni e Alberto Cantarelli, con il 31%, Giuseppe Barbieri di Correggio e Claudio Benelli di Quattro Castella.
Nel bilancio 2018 della società l’area era classificata tra le immobilizzazioni materiali, con una valutazione di 23 milioni di euro. Nel 2019 il cespite è stato inserito invece tra le rimanenze, in quanto destinato alla vendita. Trattandosi di un’area edificabile con destinazione produttiva, non si va molto lontano dal vero ipotizzando un prezzo di cessione attorno ai 100 euro al metro quadrato.
In attesa di concretizzare la cessione dell’area, la Società agricola Gavassa ha chiuso gli ultimi bilanci con lievi perdite. Alla fine del 2019 risultavano debiti per 1,5 milioni di euro. I proprietari dell’area hanno firmato con il Comune di Reggio una convenzione edificatoria datata luglio 2019: opere di urbanizzazione del comparto per le quali la società ha rilasciato all’amministrazione garanzie fidejussorie per 875mila euro. Presso la Commissione tributaria provinciale c’è invece un contenzioso con il Comune per l’Imu del 2012 e del 2013. Sull’annualità 2012 la sentenza di primo grado è stata favorevole alla società.
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