REGGIO EMILIA – La chiamano “la Zanardina” perché Ana Maria Vitelaru è l’allieva di Alex Zanardi, cui assomiglia anche nella tecnica di handbike.
Ha 38 anni, di origini rumene ma da due decenni reggiana di Castelnovo Sotto, è una donna che di certo non si lascia spaventare dagli ostacoli. Rimasta senza le gambe per un incidente ferroviario, dopo un’esperienza ad alti livelli di basket in carrozzina ha deciso per la bicicletta dove le gambe sarebbero state le sue braccia. Forza di volontà, impegno, passione e un indiscusso talento le hanno fatto vincere prestigiose medaglie e l’hanno portata alle Paralimpiadi di Tokyo.
Adesso, però, la forza di Ana vacilla e non solo dal punto di vista emotivo. In Giappone è stata colpita dall’ennesima sfortuna: un guasto meccanico ha fermato il suo mezzo poco dopo la partenza della gara in linea, la sua specialità, quella in cui Ana puntava almeno a un bronzo. E’ tornata a casa col morale a terra. “Avevo pensato di smettere – ha confessato – ma la passione per questa disciplina è troppa”.
A Telereggio Ana ha spiegato le enormi difficoltà economiche che un’atleta come lei deve affrontare quotidianamente e che adesso rischiano di fermarla: “Da marzo sono in aspettativa dal lavoro per prepararmi al meglio, perché come sportivi non abbiamo stipendio; se arrivi a una medaglia hai un piccolo contributo, ma se non sali sul podio… Il mezzo che ho è in comodato d’uso e per prenderne uno mio servono almeno 20mila euro: spero di trovare amici che abbiano voglia di percorrere con me il percorso per le paralimpiadi di Parigi”.
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