REGGIO EMILIA – Carceri, una vera emergenza umanitaria nazionale. Dall’inizio dell’anno sono 56 i detenuti che si sono tolti la vita, 6 gli agenti della polizia penitenziaria. L’ultimo caso soltanto lunedì a Venezia.
A pesare è l’ormai cronico sovraffollamento, che unito al caldo e in alcuni casi a istituti con carenze strutturali e di personale, diventa una miccia pronta ad esplodere. Lo dimostrano anche risse, aggressioni e proteste sempre più frequenti. Per questo su iniziativa del Garante dei detenuti dell’Emilia Romagna, Roberto Cavalieri, domani mattina in tutte le carceri della regione sarà distribuito per il secondo anno consecutivo il codice ristretto, guida per aiutare i detenuti a conoscere i propri diritti e ad accedere alle misure alternative al carcere.
Nella nostra regione, a oggi, sono detenute 3.725 persone, poco meno della metà gli stranieri a fronte di una capienza massima di 2.979 posti. Una situazione che genera anche un incremento di patologie psichiche e infezioni virali, come la tubercolosi, e che “deve essere affrontata incentivando le misure alternative alla detenzioni e quelle dirette a realizzare la funzione rieducativa della pena” ha sottolineato, presentando l’iniziativa, il reggiano Federico Amico, presidente della commissione Parità dell’Assemblea legislativa. Nel suo intervento, Amico ha anche sottolineato la necessità di ridurre il numero di detenuti che scontano la pena in una regione diversa da quella di residenza e sottolineato l’impegno della Regione per i diritti dei detenuti. “Questa situazione non può restare così com’è. Credo che il lavoro della Regione in ottica futura sia continuare a implementare il lavoro, sia in ottica strutture che in ottica risorse – ha detto Amico – Dal 2023 al 2025 abbiamo stanziato 6 milioni di euro in misure alternative al carcere e, quindi, per lavorare sulle prospettive riabilitative dei detenuti”.
Amico domani mattina farà parte della delegazione che porterà il codice ristretto in carcere a Reggio Emilia. Con lui la consigliera Roberta Mori, l’assessora comunale alle Politiche educative, Marwa Mahmoud, il cappellano del carcere Daniele Simonazzi, l’imam Mohamed Oussaifi e la garante locale, Francesca Bertolini.
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