REGGIO EMILIA – Franco Guerzoni, noto artista modenese, ha ricordato nei giorni scorsi a Decoder la figura di Giulio Bizzarri, intellettuale reggiano scomparso nel 2020.
“Sia io che Ghirri subivamo la sicurezza di Giulio – ha detto Guerzoni – E’ stata un’amicizia talmente bella che le confesso che non ho mai elaborato il lutto della perdita di questi due amici”. Franco Guerzoni, Luigi Ghirri e Giulio Bizzarri: amici, complici, per un certo periodo anche soci in un piccolo studio pubblicitario modenese. Soprattutto, compagni di tante avventure nel mondo delle arti, protagonisti insieme a Corrado Costa, Ermanno Cavazzoni e altri di una stagione – in particolare gli anni Settanta e Ottanta – che Guerzoni definisce un autentico rinascimento culturale. “In quegli anni, Reggio e Modena erano quasi un’unica città. Gli artisti e gli intellettuali reggiani e modenesi erano tutti amici. Il collante era Corrado Costa”.
L’artista modenese collaborò con Bizzarri e Gianfranco Gasparini anche nell’esperienza avveniristica dell’Università del Progetto. “E’ stata un’università dell’ironia. Un’invenzione, forse erano troppo avanti”, ha commentato Guerzoni. Artista, professionista della comunicazione, pubblicitario, grafico: l’attività di Bizzarri, in mostra in queste settimane ai Musei Civici, è stata vastissima e multiforme. “Aveva questa capacità grandissima di pubblicitario, ma era anche capace di dare vita ai sogni degli artisti, portandoli verso un oggetto, come una mostra o un libro”.
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