REGGIO EMILIA – “La situazione è questa: c’è un aggressore e c’è un aggredito. L’aggressore è la Russia, l’aggredito è l’Ucraina”. Anche per Franco Cardini, grande storico del Medioevo con passione e interessi che si estendono fino alla storia contemporanea, il punto di partenza è questo. “Ma quando scoppia una guerra – aggiunge – le responsabilità non stanno mai tutte da una parte sola”.
Secondo Cardini, che su invito dell’associazione Centro Studi Italia ha tenuto nei giorni scorsi una conferenza in merito all’agriturismo Il Bove di Sesso, questa guerra in realtà è iniziata almeno dal 2012 e da tempo gli Stati Uniti armavano l’Ucraina. D’altra parte, l’Ucraina non è più quella di qualche decennio fa. “Si può dire quello che si vuole, ma oggi esiste un’identità nazionale ucraina che Putin ha sottovalutato”. Ma qual è l’obiettivo di Putin? Secondo il prof. Cardini, che ha pubblicato recentemente, insieme a Fabio Mini, il libro “Ucraina. La Guerra e la storia”, non certo quello di ricostituire l’Unione Sovietica. Putin cerca il consenso interno e la sicurezza da minacce esterne: “Putin vuole assicurarsi una sicurezza che riguardi soprattutto il bacino del Mar Nero da una parte e quello del Baltico dall’altra”.
Sta di fatto che la guerra ha costi umani ed economici spaventosi. Chi può fermarla? Forse, risponde lo studioso, la Cina, che però ha interesse ad aspettare e si muove con prudenza per antica tradizione, mentre gli Stati Uniti guidano un’alleanza il cui obiettivo è indebolire la Russia. Cardini non è ottimista: con l’ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato, dice, la città di Mosca e le installazioni militari russe nel Baltico e nell’Artico saranno sotto il tiro dell’Alleanza Atlantica. “Quindi, siamo davanti a un’escalation rispetto alla quale, a mio avviso, il peggio deve ancora venire”, ha concluso.
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