REGGIO EMILIA – Le considerazioni umanitarie e politiche riguardo alla situazione in Ucraina e gli appelli alla pace si intrecciano con le mobilitazioni e con le conseguenze economiche. “Il conflitto – rileva Lapam Confartigianato – potrebbe avere un impatto molto forte sulle esportazioni reggiane verso la Russia”. Dati Istat alla mano, tra gennaio e settembre 2021, l’ultimo periodo a disposizione, la manifattura della nostra provincia ha esportato in Russia prodotti per 194 milioni: abbigliamento, macchinari e apparecchiature elettriche sono i settori sul podio.
Il valore massimo era stato raggiunto nel 2013; poi nel 2014, con l’annessione della Crimea alla Russia, la comunità internazionale aveva imposto sanzioni e restrizioni commerciali, e “attualmente i livelli delle esportazioni sono ancora inferiori del 33,4% rispetto a 9 anni fa. L’invasione russa in Ucraina fa schizzare alle stelle le quotazioni di grano tenero, mais e soia e le prime conseguenze potrebbero ricadere presto su consumatori e agricoltori”, è l’allarme regionale di Cai, Consorzi Agrari d’Italia, dopo l’analisi dei dati delle borse merci internazionali.
Tante le adesioni all’invito alla mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil Reggio, in presidio dalle 18 in piazza Prampolini assieme ad Arci, Anpi, Libera, Rec e Auser. Legacoop Emilia Ovest prenderà parte al presidio di sabato alle 17 sempre in piazza Prampolini, mentre la diocesi raccoglie l’invito del Papa a dedicare alla pace i propri pensieri di fedeli nel mercoledì delle ceneri, accendendo, il 2 marzo alle 20, una candela sul davanzale della finestra.
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